Come guadagnare con un sito – 32 modi per fare soldi con il tuo sito

Tutti i modi per guadagnare online con un sito web

Indice:

  1. Banner su circuiti PPC o PPV
  2. Banner personalizzati di partners
  3. Affiliazioni
  4. Vendite dirette
  5. Guest posting

Hai aperto un sito web (o hai intenzione di aprirlo) e ti stai chiedendo se ci sia qualche modo per monetizzarlo?

La risposta è certamente sì, esistono numerosi modi in cui trarre profitto da un sito web, ma il tipo di ritorno economico che ci si può aspettare dipende da alcuni fattori:

  1. Tipologia di sito – Un blog che parla di viaggi e mete in giro per il modo avrà una strategia di monetizzazione diversa da un sito che tratta di medicina e scienza.
  2. Tipologia di visitatori – Se si tratta un tema generale come per esempio la cucina, si avranno molti visitatori ma che cercano diverse cose (ricette, arredamento, utensili, fotogallery, consigli…). Mentre se si tratta un tema specifico di una nicchia, i visitatori saranno molto meno, ma sei sicuro che sono interessati al 100% a quell’argomento.
  3. Quantità di visite – Un conto, come dicevamo prima, un blog di nicchia che fa 300 visite al mese ma ha 250 persone interessate, un conto un blog che fa 10.000 visite al mese ma con 10 persone interessate.

1 – Banner su circuiti PPC o PPV

Cosa sono i banner PPC e PPV?

  • PPC (Pay Per Click) – Ti viene riconosciuta una somma di denaro ogni volta che qualcuno clicca sul banner
  • PPV (Pay Per View) – Ti viene riconosciuta una somma di denaro ogni volta che qualcuno vede il banner

Quali sono questi circuiti:

    • Google AdSense – Il circuito di casa Google per gli annunci online. Ci si registra, si inserisce un codice nel proprio sito e si aspetta la conferma. Se Google dice “ok, il sito va bene” inizierai a guadagnare dai banner. Ovviamente è necessario avere un Account Google per iscriversi. Annunci sia PPC che PPV.
    • Media.net – Circuito di casa Bing Yahoo. Molto simile ad AdSense in quanto a banner, il pubblico è al 90% americano/inglese, quindi a meno che non abbiate molti contenuti inglesi i guadagni saranno magri. Annunci sia PPC che PPV.
    • Infolinks – Una forma diversa di advertising, Infolinks offre un formato “In-Text “, cioè non banner grafici, ma link interni al testo generati automaticamente che rimandano a pagine pertinenti degli inserzionisti (se avete un articolo che parla di giardinaggio potete trovare un link ad un venditore di rastrelli)
    • PopAds – Ti registri, scegli il prezzo che ritieni opportuno per far apparire la pubblicità sottoforma di pop-up sul tuo sito. Nel momento in cui il tuo prezzo è uguale o inferiore al prezzo che un publisher è disposto a pagare, la pubblicità inizia ad apparire nel tuo sito.
    • PopCash – Simile a PopAds, ma invece di generare dei pop-up, genra dei pop-under. I pop-under sono delle finestre che si aprono automaticamente sotto la schermata che si sta navigando, così una volta chiusa la pagina ci si trova la pubblicità.
    • WordAds – Disponibile solo per i siti costruiti tramite WordPress, una volta accettato il proprio sito (se il template grafico lo permette) e inserito il codice i banner verranno generati automaticamente in punti strategici scelti.
    • BuySellAds – Offre banner pubblicitari grafici simili ad AdSense e una breve introduzione a BSA, le commissioni sono del tipo PPV.

2 – Banner personalizzati di partners

Se avete un sito molto verticale (cioè che parla SOLO di un argomento e lo tratta in tutte le sue sfaccettature), che per esempio è incentrato sulle piante di peperoncino, potreste provare a contattare chi vende semi, piante, attrezzature per la cura delle piante in casa e chiedere se sono interessati ad avere uno spazio pubblicitario sul vostro sito.

Più il settore è specifico e definito, più gente riuscite ad attirare al vostro sito e fidelizzare, tanto più potrete farvi pagare per sponsorizzare le attività.

Solitamente, chi ha un business in una nicchia che è cercata solo da appassionati è alla costante ricerca di canali di pubblicità validi, in quanto le classiche sponsorizzate su Facebook o Instagram non porterebbero i risultati sperati.

Avete diverse soluzioni per farvi pagare:

  • % sul venduto – Fate creare un codice sconto del 5-10% personalizzato e, quando qualcuno acquista inserendo il vostro codice vi vedrete accreditata la commissione.
  • Somma fissa – Decidete una somma fissa da farvi pagare una tantum o ogni tot. tempo per un banner sulle pagine del vostro sito.
  • PPC – Come per altri circuiti pubblicitari, inserite un banner con un “contatore” di click, e ogni tot click vi fate pagare una tot somma.

3 – Affiliazioni

Le affiliazioni sono perfette se siete il punto di riferimento del settore e avete una community o gruppo di lettori che vi seguono quotidianamente e si fidano dai voi.

Le affiliazioni possono andar bene anche se trattare argomenti più generalisti, ma non otterrete gli stessi risultati.

Immaginate di avere un blog sulla cura della persona, dove parlate anche dei prodotti che utilizzate giornalmente per la vostra routine, mostrando i benefici e gli effetti ottenuti dopo 1-2 settimane.

Chi legge questo tipo di articoli è perché ha un problema o una necessità, e la soluzione è il prodotto che voi state mostrando.

Inserite il link affiliato e aspettate che la gente acquisti.

Le piattaforme generali che permettono affiliazioni sono due:

  • Amazon – Tramite Amazon (link al programma di affiliazione) avrete la possibilità di promuovere articoli di tutti i tipi e categorie, avendo alle spalle un’azienda solidissima e seria. In più abbatterete il muro della diffidenza, in quanto le persone non dovranno acquistare ed inserire dati di pagamento in un sito sconosciuto, ma da uno conosciuto e fidato come Amazon. Le commissioni variano a seconda della categoria merceologica, ma in genere sono sul 10%.
  • Ebay – Tramite Ebay (link al programma di affiliazione)  avrete la possibilità di vendere oggetti nuovi e usati di molte categorie. Anche qua avrete il vantaggio di avere alle spalle un’azienda solida e seria. Può rivelarsi più utile di Amazon in alcuni casi particolari, quando i prodotti offerti possono essere anche usati. Le commissioni sono più basse e variano dall’1 a 6%.

Esistono anche altre infinite possibilità a seconda della nicchia e del pubblico che sceglierete, basta cercare 4-5 aziende che vendono e/o offrono il prodotto/servizio di cui parlate, aprire i loro siti, scorrere in fondo fino al footer e vedere se c’è un link con nomi simili ad “Affiliate ” o “Refer a friend “.

In questi casi se la risposta è “Sì” potrete collaborare direttamente con queste aziende.

Alcuni esempi:

  • Fiverr – Piattaforma di (e per) freelancers. Ottima se si vogliono aiutare i lettori a risolvere problemi vari con soluzioni personalizzate al massimo e a basso costo.
  • GetResponse – Autorisponditore e tool per l’email marketing. Strumento perfetto da promuovere se si parla di marketing, email, sequenze, ecommerce…
  • Bondora – Piattaforma di P2P lending (recensione su Bondora), ottima se nel sito si parla di investimenti e/o finanza personale.

Questi sono solo alcuni esempi di piattaforme, in settori diversi, che offrono la possibilità di affiliarsi e ricevere delle commissioni.

4 – Vendite dirette

Se avete un sito ormai avviato, avete implementato le affiliazioni e state ottenendo buoni risultati, potrebbe essere giusto aprire un e-commerce ed offrire i propri prodotti invece di continuare a promuovere quelli altrui, che siano fisici o virtuali.

Potreste iniziare a proporre

  • Video-corsi – Perfetti per ogni nicchia, non devono costare per forza 997€ come si vede spesso e volentieri sulle pubblicità in giro per la rete. Per esempio, potreste dividere una guida su come fare qualcosa (ovviamente deve essere specifica, settoriale e unica, perché se già esiste gratis online non funzionerà mai) in più parti, mettere le prime gratis e le ultime a pagamento, anche a prezzi bassi come 15-20€.
  • Ebooks – Come per i video-corsi, potete inserire un approfondimento ad un articolo in un ebook. Più costosi per guide difficili da reperire online (magari si trovano solo in lingua straniera e sono molto tecnici) e a prezzi più “simbolici” guide meno specifiche e più alla portata di tutti.
  • Software – Si può andare da un semplice foglio Excel con delle formule per semplificare di molto cose complicate e calcoli strani a persone che non ne sanno molto (fogli per calcolare tasse e cose di questo tipo) a veri e propri programmi, sta a voi scegliere fino a dove spingervi.
  • Prodotti in dropshipping – Se invece promuovere prodotti fisici  si adatta meglio allo stile del vostro sito (es. cura della persona con integratori, creme…), potete slegarvi dalle affiliazioni e vendere voi stessi un prodotto. Il dropshipping è perfetto per iniziare in quanto non serve nessun investimento iniziale, nessun magazzino e nessuna linea di produzione. In parole povere funziona così: un cliente fa un ordine da voi e vi paga il prodotto, voi fate l’ordine da un fornitore (trovate qualcuno che vende il prodotto online) inserendo i dati di spedizione del cliente. In questo modo aumenterete i margini dal 5-10% delle commissioni di affiliazione al 30-35% del dropshipping.
  • Prodotti in private-label – Se il dropshipping non fa per voi e volete fare le cose in modo ancora più serio, potete provare il private label. Semplificando molto funziona così: Create un brand, selezionate una linea di prodotti da vendere, ordinate una tot. quantità di prodotti da un fornitore e ci fate applicare il vostro logo, vendete i vostri prodotti del vostro marchio. A differenza del dropshipping qua i margini di guadano salgono ancora, dipende tutto dalla percezione che il cliente ha del vostro brand, e da quanto è disposto a pagare per avere un vostro prodotto (basti vedere Daniel Wellington con gli orologi)

5 – Guest posting

Se il vostro sito si presta poco o male alle altre forme di guadagno, potreste provare con il guest posting e la vendita di links.

In pratica funziona così: ci sono agenzie (o semplici privati) che pagano titolari di siti web per poter pubblicare sul loro blog un articolo su un argomento pertinente alla loro attività (o a quella dei loro clienti), inserendo all’interno di questo articolo un link.

Questo per aumentare il profilo backlink del sito, aumentare l’autorevolezza e di conseguenza il posizionamento sui motori di ricerca.

Se il tuo sito è abbastanza valido in termini di traffico e di qualità di traffico, puoi pensare di vendere questi link. Il prezzo varia sempre dalla nicchia e dalla qualità del sito (un articolo sul sito di Aranzulla costa diversamente da un articolo su un blog semisconosciuto).

Per valutare la “bontà” del tuo sito puoi avvalerti di strumenti come SEOZoom, dove inserendo l’indirizzo del tuo sito riporta gratuitamente una serie di metriche utili a valutare il prezzo dei guest posts.